A metà del 1800, infatti, il domicilio delle persone
veniva individuato in base a quartieri o contrade, che prendevano il nome dalle
vie di comunicazione o dalle arti e mestieri che la gente vi esercitava.
Il paese aveva dimensioni e caratteristiche
ben diverse da quelle attuali; le famiglie erano 300 contro le oltre 7.400 di
oggi e il totale degli abitanti era 2.096, oggi siamo più di 17.300.
Le contrade erano 7: Contrada del Duomo, del Dazietto, di
Milano, di San Rocco, del Borgoratto, della Chiesuola, della Colomberaccia.
«Grazie alla collaborazione con l’ex Sindaco Vittorio
Oldani, che
ringraziamo – commenta Matteo Calati – siamo andati alla ricerca della mappa di
Bareggio risalente al periodo in cui esistevano le contrade, per tentare di individuare i riferimenti
territoriali di ciascuna contrada, seguendo le indicazioni contenute nei libri
di don Carlo.
Il nostro lavoro è un tentativo per provare a “riallacciare
il filo” con la nostra storia e la nostra tradizione. L’interesse che hanno manifestato i
diversi cittadini che domenica al nostro gazebo ci hanno chiesto informazioni e
hanno ritirato le nostre cartoline, ci permette di dire che il tema è apprezzato».
«Alle nozioni e mappe storiche – commentano
Stefano Capitanio e Monica Gibillini - abbiamo voluto aggiungere un po’ di fantasia, chiedendo a un paio di nostre
concittadine, Valentina e Alessandra, di disegnare gli stemmi delle contrade, che non hanno invece valenza storica
appunto.
Ringraziamo molto
tutti coloro che hanno collaborato con noi e soprattutto Matteo Calati che con il suo impegno ha permesso di
realizzare le mappe che abbiamo esposto alla Festa della Madonna del Rosario,
lo spirito del nostro Comitato civico è proprio quello di coinvolgere attivamente
i cittadini per realizzare iniziative per il nostro paese.
L’auspicio è che il
lavoro sulle contrade possa svilupparsi ulteriormente».
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