lunedì 11 settembre 2017

Piano per il diritto allo Studio: ancora assenti partecipazione e innovazione sulla mensa

Nell’ultimo Consiglio Comunale è stato definito il Piano per il Diritto allo Studio 2017/2018.

Desideriamo anzitutto far conoscere ai genitori degli alunni progetti e i servizi previsti per il nuovo anno, nonché fare qualche considerazione e se hai domande o commenti ti inviamo a scriverci sul nostro blog.

«È da evidenziare – commenta il Consigliere Comunale della Lista Civica Bareggio 2013, Monica Gibillini - il metodo scarsamente partecipato con cui la Giunta Lonati ha definito anche quest’anno il Piano per il Diritto allo Studio. Le sollecitazioni che infatti da tempo il nostro rappresentante in Commissione Istruzione, Laura Crespi, e la rappresentante dei genitori, Monica Ferrari, hanno espresso per realizzare un questionario utile a sondare il livello di gradimento dei progetti scolastici da parte di alunni e genitori utenti non ha visto nessuna azione della Giunta.
Un’importante occasione persa per cercare di coinvolgere gli utenti nella scelta, o nella modalità di realizzazione, di progetti scolastici in cui vengono investiti oltre 80.000€ dei cittadini.

In ogni caso, è positivo l’inserimento nel Piano per il Diritto allo Studio di uno specifico progetto per educare alla legalità (regole di convivenza e prevenzione violenza di genere), intervento era stato da noi sollecitato in Commissione Istruzione fin dal settembre 2014. Auspichiamo che la Giunta reperisca in fretta i 2.500€ necessari per gli incontri sul tema presso le classi quinte delle scuola primaria, al momento infatti il progetto è programmato, ma non finanziato.

Un peccato, invece, la mancata partecipazione al bando regionale che mette a disposizione 1mln€ per finanziare l’educazione motoria nelle scuole con esperti iscritti al CONI, che avrebbe consentito risparmi utili per altre necessità - altri istituti del nostro territorio (per esempio Cornaredo) hanno infatti aderito - solo per la Rodari si sarebbero potuti risparmiare 2.500€.

Inoltre si registra un “nulla di fatto” sull’innovazione tecnologica della mensa scolastica, il buono rimane infatti cartaceo nonostante la previsione del bando di gara comunale secondo cui la prenotazione dei pasti dovrebbe avvenire con tecnologie telematiche e la rilevazione presenze in modo automatizzato. Peraltro è da rilevare il calo degli alunni utenti del servizio: dal 2015 al 2016 (ultimo dato disponibile) sono oltre 100 in meno, con una riduzione pari a 4.700 pasti».