«Le spese per l’installazione delle
luminarie nonché quelle per l’energia elettrica sono spese correnti nel
bilancio comunale – afferma il consigliere comunale della Lista civica
Bareggio2013, Monica Gibillini – mentre quelle per installare telecamere,
attrezzare per i parchi e fare manutenzione sull’illuminazione pubblica sono
spese per investimenti, significa che hanno una natura e una fonte di
finanziamento diversa da quelle per le luminarie. Pertanto, il risparmio
della spesa sulle luminarie non si trasforma in maggiore capacità di spesa per
investimenti su opere pubbliche.
La scelta ha un evidente effetto
“d’immagine” rispetto ad altre che si potevano intraprendere».
«Un esempio per tutti, la
riqualificazione di tutta l’illuminazione pubblica con l’introduzione dei LED
avrebbe portato un risparmio sulle spese comunali – commenta Matteo Calati
della Lista civica – tuttavia la Giunta comunale dopo aver annullato, a
dicembre 2018, il bando della precedente Amministrazione non ha ancora
pubblicato il nuovo bando.
Il caro energia è, purtroppo, un
problema che da mesi investe le famiglie e i Comuni ma non ci risulta che
l’Amministrazione abbia adottato altre misure per il contenimento delle spese
delle utenze di gas, acqua ed energia elettrica per gli edifici comunali che
avrebbero potuto portare ad ulteriori e più significativi risparmi per la
collettività».
Non si conosce ancora il progetto di
efficientamento energetico degli impianti di gestione del calore di proprietà
del Comune e affidato ad AMAGA S.p.a..
«Tornando alle luminarie natalizie, si
sarebbe potuto fare una scelta diversa, senza tralasciare il risparmio –
afferma Barbara Pinzan di Comitato Bareggio2013 – per esempio mettendo
almeno qualche luminaria su scuole e chiese e/o all’ingresso del paese magari
risparmiando sul giornalino comunale: la stampa di due numeri disposta a
fine ottobre costa 5.540 euro da sommare alle altre spese di comunicazione
anche su giornali e social media che per il 2022 è di 20.000 euro”.
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