In questo momento
drammatico, riteniamo doveroso superare gli
schieramenti tra maggioranza ed opposizione e
confrontarci su quello che si può fare assicurando anche il nostro contributo
di idee e proposte riguardo alle misure che il Comune può mettere in campo per
limitare le difficoltà che imprese e famiglie, specie le più fragili, dovranno
affrontare nei prossimi mesi.
Per questo motivo, il 18 marzo, dopo l’approvazione
del Decreto Cura Italia, avevamo segnalato, con spirito collaborativo, alcuni
interventi che potevano essere subito attuati.
Apprezziamo la
decisione della Giunta sui servizi parascolastici
come trasporto, nido comunale, pre e post scuola che consente da un lato il rimborso di quanto già
pagato dagli utenti e non goduto nell'ultima
settimana di febbraio. Dall'altro lato di sospendere
i pagamenti in quanto una volta iscritti a questi servizi
l'importo mensile è dovuto almeno per il 50% anche se non fruito, salvo per il
nido per cui l'importo è dovuto per intero anche se 50 famiglie su 72
beneficiano già di nidi gratis.
Per i nidi privati il discorso è invece
diverso poiché possono contare soltanto sulle rette delle famiglie per far
fronte alle spese di affitto/mutuo dei locali, il personale (salvo che gli
venga riconosciuta la cassa integrazione) e le tasse da pagare.
La
sospensione del canone a carico del gestore del Centro Sportivo Facchetti fino al 31 maggio è, invece, disposta direttamente dal Decreto Cura
Italia del Governo che prevede la
possibilità di pagare poi in un'unica rata entro il 30 giugno o mediante
rateizzazione fino a un massimo di 5
rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di giugno. La sospensione riguarda tutti i canoni relativi a impianti
sportivi pubblici.
C’è ancora tempo -
concludono Max Ravelli, Stefano Capitanio, Matteo Calati e Monica Gibillini -
per reintrodurre l’esenzione dall’addizionale
comunale Irpef per i redditi tra i 10 e 15 mila euro: una scelta doverosa per evitare che, in questo momento di difficoltà, i
cittadini a basso reddito si trovino a pagare un’imposta che fino allo scorso
anno non era dovuta. Questa misura costerebbe circa 70 mila euro che si
potrebbero agevolmente reperire nel bilancio 2020 con risparmi su spese
programmate, ad esempio in ambito culturale e ricreativo, ma che non sarà
possibile realizzare a seguito delle limitazioni decise dalle autorità o con
l’uso dell’avanzo di amministrazione che ammonta ad oltre 2 milioni di euro.
Il primo
modo con cui il Comune può andare incontro ai cittadini con bassi redditi è
quello di ridurre le tasse locali".
Bareggio, 21 aprile 2020
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