Chi svolge un ruolo pubblico come quello di Assessore, donna o uomo che sia, deve avere una posizione di imparzialità per essere libero di perseguire sempre e solo il pubblico interesse nel suo operato o nelle decisioni a cui partecipa senza farsi influenzare da conoscenze e/o interessi personali. Per questo lo Statuto comunale all’articolo 18 comma 4 richiamando la legge (decreto legislativo n. 267/2000 articolo 78) prevede che I componenti la Giunta competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall'esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da loro amministrato.
Questa regola è contenuta, identica, nel Codice deontologico dell’Ordine degli Architetti all’articolo 36 bis ed è considerata dal Codice tra le cause di incompatibilità.
«Sulla
mozione che nell’ultimo Consiglio comunale ha riguardato l’Assessore ai Lavori
pubblici, non ci stiamo a scendere sul “campo” del personalismo
su cui partiti e le liste civiche di maggioranza vogliono portare l’attenzione
dei cittadini, distogliendola dalla questione sostanziale, affermano i
consiglieri comunali della Lista civica Bareggio2013, Monica Gibillini e Davide
Casorati».
La maggioranza nel suo comunicato afferma che L’Ordine degli
Architetti non ha ritenuto di sanzionare.
Tuttavia, il Codice deontologico degli
Architetti tra le sanzioni disciplinari descritte nell’articolo 41 comprende
l’avvertimento che viene definito dimostrare al colpevole le mancanze
commesse e nell’esortarlo a non ricadervi.
Il Consiglio comunale nella seduta del 28
novembre ha accertato che l’Assessore ai lavori pubblici ha ricevuto un
avvertimento dall’Ordine degli Architetti di Milano a cui è iscritta; dunque,
una qualche infrazione delle regole previste l’ha commessa.
Pertanto, invitiamo la maggioranza a fare corretta informazione».
Un
architetto che svolge attività a Bareggio e diventa Assessore ai Lavori
pubblici può avere qualche conflitto di interessi e certamente deve rispettare le
regole previste dalla legge, dallo Statuto comunale e dal Codice deontologico
dell’Ordine professionale a cui è iscritta valutando altresì di caso in caso se
le opere su cui svolge attività e decisioni le impongono di astenersi per
evitare conflitti di interessi.
«Considerata
la situazione di ritardo in cui versa la realizzazione degli interventi
programmati da anni per le opere pubbliche di Bareggio e San Martino –si
pensi all’ultimazione dell’unica opera pubblica avviata dal Comune negli ultimi
sei anni (via Santo Stefano), alla manutenzione straordinaria sulla biblioteca
finanziata dall’Europa (PNRR) nemmeno avviata; al bando regionale perso per
finanziare la riqualificazione energetica della scuola media di Bareggio (Recap)
– riteniamo necessario che l’Assessore che si occupa di lavori pubblici dedichi
tutto il suo tempo alla realizzazione delle opere pubbliche senza dover stare a
valutare se si trova o meno in conflitto di interessi.
Nessuna
sfiducia personale nei confronti dell’attuale Assessore ai
Lavori Pubblici. È solo questione di trasparenza e di evitare conflitti di
interessi anche solo potenziali.
Per
questo in Consiglio comunale abbiamo proposto la modifica della mozione di
sfiducia proposta dal Partito Democratico che chiedeva al Sindaco la revoca di
tutte le deleghe all’Assessore, limitando la revoca alla delega ai lavori
pubblici. Le altre deleghe politiche per la famiglia e i giovani, welfare e
salute rimarrebbero così in capo all’Assessore.
Il
Sindaco e la sua maggioranza hanno, tuttavia, respinto la nostra proposta. Se
proprio all’interno della Giunta il Sindaco ritiene che non ci sia un altro
Assessore che possa occuparsi dei lavori pubblici può occuparsene direttamente
lei in quanto architetto, concludono Gibillini e Casorati.
Invitiamo il Sindaco a ripensarci!»
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